L'Agenzia delle Entrate commenta il regime fiscale del private placement di MiniBond non quotati

Tax Law Update
May.16.2018

E' di pochi giorni orsono la risposta della Direzione Centrale della Agenzia delle Entrate ad una istanza di Interpello avente ad oggetto il regime fiscale applicabile ad un prestito obbligazionario non negoziato su ExtraMOT PRO o altro sistema multilaterale di negoziazione, emesso da una società non quotata e sottoscritto da un unico investitore professionale.[1]

Con l'istanza di Interpello l'investitore (un Fondo di investimento alternativo chiuso – "Fondo") chiedeva alla Agenzia delle Entrate di confermare:

(i)       l'applicazione al prestito obbligazionario della disciplina prevista dal d.lgs. 239/1996 ("Regime 239") in ragione delle caratteristiche dello strumento e del regolamento di emissione che ne limitava la circolazione ai soli investitori qualificati ex art. 100 TUF;

(ii)      la natura di investitore qualificato ex art. 100 TUF del Fondo;

(iii)     il non assoggettamento a ritenuta o imposta sostitutiva (26%) delle cedole di interessi corrisposte al Fondo.

Con la risposta alla istanza di Interpello, l'Agenzia delle Entrate:

a)         ripercorreva gli interventi legislativi, succedutisi a partire dal 2012, in materia di c.d. MiniBond, intesi quali strumenti finanziari a breve (cambiali finanziarie) e a medio-lungo termine (obbligazioni), utilizzati dalle società non quotate per accedere al mercato dei finanziamenti non bancari;

b)         chiariva i presupposti soggettivi ed oggettivi di applicazione del Regime 239 (originariamente riservato alle emissioni dei c.d. grandi emittenti) ai private placement di MiniBond e la conseguente non tassazione degli interessi corrisposti a investitori professionali (in primis, agli OICR);

c)         ricordava le ipotesi residuali di esenzione degli interessi corrisposti a OICR, in caso di private placement non rientrante nel Regime 239;

d)         confermava in toto la soluzione proposta dal Fondo con l'istanza di Interpello.

La favorevole interpretazione della Agenzia delle Entrate, sebbene resa su di un caso concreto e personale, può certamente rafforzare il ricorso all'emissione di obbligazioni e titoli similari non quotati da parte di piccole e medie imprese, avendo il merito di: (i) superare talune incertezze interpretative sollevate dagli operatori; (ii) attrarre investitori istituzionali interessati ad "investire" in PMI, ai quali viene riconosciuta la piena esenzione sugli interessi in presenza delle condizioni soggettive e oggettive di cui all'articolo 1, ultimo periodo, del Regime 239.

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Restiamo a disposizione per ulteriori richieste o chiarimenti sull'argomento.


[1] L'istanza di Interpello veniva presentata da Sviluppo Imprese Centro Italia SGR S.p.A., Società di Gestione del Fondo Rilancio e Sviluppo, con l'assistenza di Orrick, Herrington & Sutcliffe.